Consigli per programmare un viaggio in Giappone senza spendere un occhio della testa
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Come organizzare un viaggio in Giappone con un budget limitato

Circa 12 anni fa ho conosciuto colui che poi è diventato il mio compagno di vita e di viaggio. L’elemento alla base della nostra iniziale amicizia è stata la comune passione per Naruto (vedi foto di repertorio qui accanto), ma più in generale per il Giappone. Nel 2017, animati da un encomiabile spirito autolesionista, abbiamo iniziato a seguire insieme un corso di lingua giapponese che ha risvegliato questo “primo amore” e ci ha spinti a intraprendere il nostro primo viaggio verso la terra del Sol Levante. Per me è stato un viaggio importante sotto molti punti di vista e per questo ho deciso di prendermi del tempo per raccontarlo a chi mi segue, cominciando col chiarire alcuni dubbi che i futuri viaggiatori potrebbero avere. Soprattutto quelli che, come noi, non hanno un budget illimitato e vorrebbero togliersi lo sfizio di un viaggio in Giappone senza vendere un rene. Partiamo!

 

Quanto tempo prima è consigliabile comprare i biglietti dell’aereo e prenotare gli alloggi?

 

Quando partire per il GiapponeMolto semplice: prima prenotate, in genere, e meglio è. Vale per l’aereo e vale per gli hotel, specialmente se viaggiate in periodi molto “trendy” come quello della fioritura dei ciliegi o Capodanno. Noi, acquistando il biglietto con circa 8 mesi di anticipo sulla data di partenza, siamo riusciti a cavarcela con circa 500 euro a testa. Considerate che il range va dai 450€ (il minimo che sia riuscita a trovare) ai 750€, quindi 500€ sono un vero affare. Questa è in assoluto la spesa a cui dare priorità; per quanto riguarda gli hotel potete aspettare un po’ di più, ma anche in questo caso il mio consiglio è di consultare Booking.com e prenotare il prima possibile anche gli alloggi, specialmente se viaggiate nel periodo natalizio e/o estivo: sono i momenti in cui i giapponesi che vivono all’estero approfittano delle chiusure aziendali per tornare nel loro paese, quindi le stanze libere scarseggiano. Se scegliete opzioni con pagamento in loco, ma soprattutto rimborsabili in caso di cancellazione, non dovrete pagare subito e avrete tutto il tempo di programmare le spese, ovvero mettere da parte i soldini facendo qualche rinuncia (noi abbiamo devoluto i soldi della birra del venerdì sera a questa nobile causa).

 

Che tipo di alloggi conviene prenotare in Giappone?

 

Ahimè, purtroppo il periodo d’oro degli alloggi a basso prezzo su AirBnB è finito: da giugno 2018 è entrata in vigore una normativa per cui gli host, per risultare idonei al servizio, sono obbligati a fornire allo Stato tutta una serie di documentazioni, fiscali e non, inerenti le condizioni igieniche, energetiche e di sicurezza degli appartamenti e degli edifici adibiti a pernottamento. Per essere in regola, dunque, devono sborsare un bel po’ di soldi; di conseguenza i prezzi si sono alzati, senza contare che il numero di alloggi disponibili è calato drasticamente, e pernottare con AirBnB non risulta più conveniente. Pertanto senza Booking.com non andrete molto lontano; la buona notizia è che tuttavia si trovano comunque buone offerte anche qui: una media di 50€ a notte a coppia per hotel di standard molto superiore a quello che otterreste per lo stesso prezzo in Italia (senza parlare di capitali come Londra o Parigi: qui il paragone non si pone proprio, siamo su un altro pianeta). Assicuratevi che il vostro alloggio abbia una stazione di metropolitana vicina, perché pensare di muoversi solo a piedi, in città come Tokyo od Oosaka, è davvero da pazzi. Parlo per esperienza vissuta (more on this later).

 

Come muoversi in Giappone: il Japan Rail Pass

 

Voucher del Japan Rail Pass acquistato online da scambiare in GiapponeSe avete in programma di visitare diverse città distanti fra loro, generalmente è consigliabile comprare il Japan Rail Pass, il famoso abbonamento che consente agli stranieri di utilizzare tutti i mezzi delle linee JR in tutto il Giappone a un costo fisso di 252, 402 o 513 euro (rispettivamente per 7 giorni, 14 giorni o 21 giorni). Questi sono i prezzi attuali, rincarati a ridosso delle Olimpiadi, noi lo avevamo pagato un po’ meno. Ci sono diversi siti che lo vendono e da cui potete ordinarlo e riceverlo a casa in qualsiasi momento dell’anno nell’arco di 48 ore circa. Non acquistatelo oltre i 3 mesi prima del vostro viaggio, perché la validità del JR Pass è appunto di 3 mesi. Una volta arrivati in Giappone, dovrete cambiare il pass in vostro possesso (che è in realtà un semplice voucher) con il pass vero e proprio: la sua validità (di 7/14/21 gg) partirà da quel momento esatto. Niente eccezioni, niente cambi. Gli uffici di cambio li trovate tranquillamente in aeroporto e il personale parla inglese.

 

Conviene fare il JR Pass?

 

Durante il vostro primo viaggio in Giappone – perché sono sicura che ve ne innamorerete e vorrete tornarci – non vorrete limitarvi a vedere Tokyo, giusto? Allora non potete fare a meno di usare il treno per spostarvi.  Treno significa Shinkansen, ossia treni ad alta velocità (ma alta davvero, non come i Frecciarossa). E treni ad alta velocità vuol dire Japan Rail. Ma Japan Rail include anche alcune linee interne minori, oltre che parte della metropolitana di Tokyo e addirittura traghetti (ad esempio quello per andare a Miyajima). Se contate che un viaggio di sola andata da Tokyo a Kyoto può costare sui 10.000¥ (circa 90€), e magari contate di visitare anche Oosaka, siete già oltre i 200€. Valutate quindi voi, in base ai vostri spostamenti, anche quelli più piccoli, controllando quali tratte sono servite dalla compagnia JR, se vi convenga o meno fare il JR Pass: non c’è una risposta giusta valida per tutti. Nella programmazione del vostro itinerario, comunque, usate Google Maps e incrociate i dati con quelli del sito hyperdia.com, molto più dettagliato e preciso (vi indica anche il tipo di treno, cosa importante perché con il JR Pass non potete usare i cosiddetti Nozomi).

 

Per quanto riguarda i mezzi pubblici cittadini, il prezzo è decisamente conveniente: tanto per cominciare le tariffe, ad esempio sulla metro di Tokyo, vanno a microzone, per cui pagherete sempre in proporzione al numero di fermate che fate; se prendete il biglietto sbagliato non preoccupatevi, perché il tornello non vi si aprirà e potrete saldare la differenza mancante grazie alle pratiche macchinette che si trovano proprio vicino all’uscita. I costi sono complessivamente paragonabili a quelli della metro di Milano, ma non vi venga in mente, per risparmiare anche quelli, di girare la città a piedi: noi ci abbiamo provato il secondo giorno e ci siamo accorti con tristezza di essere stati troppo ingenui, tarati sulle distanze nelle grandi città europee. In compenso, la pulizia sui mezzi pubblici giapponesi è ben diversa da quella dell’ATM di turno: qui siamo ai livelli di una sala chirurgica, le banchine vengono pulite a mano col mocio, sui finestrini non c’è nemmeno un granello di polvere; inoltre si trova sempre almeno un anello a cui attaccarsi quando non ci si riesce a sedere e le persone non fanno rumore. Mai, nemmeno all’ora di punta. Nemmeno se le minacciate con lo spray per gli scarafaggi. E vi cedono il posto se si accorgono che voi e il vostro compagno di viaggio vi siete dovuti sedere lontano gli uni dagli altri.

 

Cos’è che costa tanto in Giappone?

 

Il cibo decisamente no, si può mangiare bene e in abbondanza anche con l’equivalente di 7€. I ristoranti sono specializzati in genere in un’unica tipologia di pietanza (ad es. ramen, curry, soba, sushi etc.) e la qualità è sempre altissima; per questo motivo potreste avere difficoltà ad accontentare persone con gusti molto diversi tra loro o con esigenze alimentari particolari, ad esempio di vegano non si trova niente (l’uovo è OVUNQUE) a meno che non andiate ogni giorno a mangiare kaiseki, cosa raccomandabilissima sotto il punto di vista del gusto ma non tanto sotto quello del portafogli. Se siete in crisi, consultate l’aruspico: TripAdvisor.

 

Nemmeno i mezzi pubblici sono esosi, perlomeno quelli urbani. E sono, come già detto, imprescindibili: non potete affrontare a piedi città come Tokyo e Oosaka, sarebbe una follia. Noi, pur camminando una media di 20 km al giorno, abbiamo preso bus, treni e metro continuamente.

 

I musei, invece, sono un po’ costosetti. Ma a patto che non vogliate visitarne 400, la spesa è comunque sostenibile.

 

La vera valanga di soldi la spenderete in shopping. Autoregolatevi, altrimenti non ne uscirete vivi, ma pensate anche che certe cose le troverete soltanto qui oppure solo qui a un prezzo accessibile. Ad esempio, per gli amanti del genere, i modellini di Gundam, oppure i kimono (c’è anche chi li vende di seconda mano, bellissimi e in ottimo stato, senza farvi un salasso). In Giappone sono curati e accattivanti pure gli oggetti venduti nei negozi di souvenir, niente a che vedere con le cianfrusaglie che si trovano nel resto del mondo. Qui sotto la foto riepilogativa di tutto ciò che, in due, abbiamo riportato a casa dopo due settimane là. E avevamo solo lo zaino (io da 70 litri, lui da 40) della Quechua + un piccolo trolley a testa, pensate un po’.

 

Tutto quello che ho comprato in Giappone

Riassumendo…

 

I costi di base del nostro viaggio (a testa) sono stati questi:

 

  • Costo volo: 500€
  • Costo Japan Rail Pass: 350€
  • Costo pernottamenti: 510€ (inclusa una singola, costosissima notte in un ryokan)

 

Queste le nostre tappe (ma ci tornerò su in un altro post, tranquilli):

 

  • Tokyo
  • Kamakura
  • Arashiyama
  • Kyoto
  • Nara
  • Otsu
  • Miyajima
  • Hiroshima
  • Oosaka

 

 

Se non avete trovato la risposta che cercavate, scrivetemi! Aggiornerò questo articolo con le domande ricevute da voi 🙂

 

 

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