Complice una cena da Sadler che ha frastornato le nostre papille gustative, io e il moschettiere baffuto con cui convivo abbiamo deciso di inaugurare la stagione estiva accendendo tutti i fornelli e il forno contemporaneamente e invitare qualche amico a cena. Così, giusto per facilitare la sudorazione.
Dato che non ci piace vincere facile ci siamo cimentati in un menu estivo in 4 portate a base di pesce. Il nostro delirio di onnipotenza ci ha portati anche a disegnare i nostri piatti prima di crearli (disegni che, per pietà dei miei amici grafici e illustratori, non condividerò su questo sito) e forse, dico, forse qualcosa di carino è venuto fuori. Quel che è certo è che alla fine del pasto c’erano cinque stomaci pieni e molto soddisfatti, quindi se siete in carenza di idee per una cena in veranda il prossimo weekend traete liberamente spunto dal nostro menu. Cominciamo!
Entrée: Tocchetti di tonno con granella di pistacchi e pomodori secchi su germogli di soia saltati e aceto balsamico di Modena
In realtà qui abbiamo sbagliato taglio di tonno (e si vede dal fatto che non c’è un tocchetto uguale all’altro, roba che se mi vedesse Quique Dacosta mi arderebbe viva nella paella del risotto). Infatti, il tonno doveva essere in crosta, cosa impossibile da fare su un taglio da sashimi, dunque abbiamo optato per spargere la granella di pistacchio (tritata insieme a 7-8 pomodori secchi grandi e una manciata di semi di papavero) sopra ai bocconcini di pesce.
Li abbiamo grigliati già tagliati, 2 minuti da un lato e 2 minuti dall’altro. Girarli uno per uno sulla griglia è uno sbattimento incredibile, ma tagliarli precisi da cotti è peggio, quindi vi consiglio la prima opzione. Nel piatto abbiamo disposto il tonno sopra a un letto di germogli di soia, saltati in padella con olio di semi e poi sfumati con la salsa di soia. Mi raccomando: non aggiungete assolutamente sale!
Primo piatto: Pasta di lenticchie con triglie, acciughe, capperi e pangrattato all’aglio
Avevamo un po’ paura a proporre pasta non tradizionale ai nostri ospiti, abituati alla cofana de spaghi cor sugo de mamma. In realtà hanno tutti molto apprezzato, anche perché hanno potuto mangiarsi lo stesso una cofana di roba che sembravano carboidrati ma in realtà erano proteine. Insomma, potete rifilare questa pasta anche ai vostri amici che praticano crossfit 8 volte alla settimana.
Il nostro primo piatto è stato realizzato così: abbiamo cotto le triglie (una a persona) in una padella con olio, capperi e pasta di acciughe; abbiamo messo da parte le triglie cotte mentre risottavamo la pasta nel nostro intingolo e le abbiamo poi aggiunte alla fine, direttamente nel piatto, spolverandole di pangrattato all’aglio. Impiattamento degno di Gigi il Troione, ma tanto in pancia c’è buio!
NB: La pasta di lenticchie ha l’unico inconveniente che si scuoce molto facilmente. Provando varie marche, la migliore in termini di tenuta di cottura è secondo me quella della linea Amarsi e Piacersi dei supermercati Iper.
Secondo piatto: Tentacoli di polpo su letto di olive nere e scorze d’arancia con tris di maionesi
Qua la situazione si fa decisamente gustosa: come secondo piatto abbiamo cotto tre poveri polpi innocenti nella loro stessa acqua (vuol dire che fate un soffritto con aglio e alloro, ci schiaffate dentro il polpo e richiudete con un coperchio; magi-magia, il polpo espelle acqua e si cucina praticamente da solo).
Come accompagnamento, abbiamo preparato una insalatina di olive nere pugliesi tagliate a rondelle e scorze d’arancia, che è un abbinamento classicissimo della cucina siciliana. In più, tre fantastiche maionesi vegane: una al wasabi, una alla paprika e una all’arancia (con buccia e succo). La base delle maionesi è fatta frullando, con il frullatore a immersione, 100 g di latte di soia, 20 gr di aceto di mele e 200 gr di olio di semi. Densa, dolce e coccolosa come la maionese classica. Ve lo giuro, a me i vegani stanno sul cazzo oh.
Dessert: Torta speziata alle mele con cacao
Questo è un dolce che amo fare d’inverno perché richiama gli odori e anche il sapore del pan speziato, quindi ho deciso di dargli un tocco estivo aggiungendo, alla fine, una quenelle di panna montata spolverizzata di foglie di menta fresca tritate e qualche lampone di decorazione.
La torta ha una preparazione molto semplice: si cuociono in una padella due mele tagliate a cubetti con 150 grammi di zucchero; quando sono morbide le si frullano e le si aggiungono agli ingredienti secchi (200 grammi di farina integrale, 50 grammi di cacao amaro, 1 bustina di lievito, un pizzico di sale, ½ cucc.no di zenzero, ½ di cannella, ½ di noce moscata e ½ di chiodi di garofano tritati). Infine, si inforna a 160° per un’oretta.
Ecco le miniporzioni singole che ho creato:
Sì, ma gli avanzi?
Dopo una partita ad Anno Domini in cui ho come al solito stracciato tutti senza pietà e un bel bicchiere di Brioschi, è arrivata l’ora a dormire. Il giorno dopo, però, l’incubo avanzi era lì ad attendermi. Allora ho fatto ricorso al grande jolly: una bella cofana di linguine al pesce 😉
Olive nere avanzate? In padella!
Arance avanzate? Dentro anche loro!
Polpo avanzato? Sul fuoco senza pietà!
Tonno avanzato? Insieme al polpo!
Pomodorini che ti sei scordata di mettere nella pasta? Fila dentro!
Ed ecco, con sonori ruttini, festeggiata anche la domenica.
Laureata magistrale in Lingua e cultura italiane per stranieri all’università di Bologna, insegno lingue straniere nella scuola secondaria, ma ho lavorato per diversi anni nel settore del web marketing. Sogno una casa in collina e un cuoco giapponese privato. Amo i gatti, soprattutto quelli sfigatelli, e le Guzzi.